Studio Medico Dr. Renato Ariano

Specialista in allergologia e pneumologia

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Intolleranze alimentari

L’individuazione di allergie ed intolleranze alimentari richiedono metodologie attente e precisi strumenti d’indagine ed esperienza medica.

Invitiamo quindi a rivolgersi sempre a professionisti seri ed evitare test che, anche se molto popolari, si sono rivelati scientificamente non attendibili. Alle persone che intendono rivolgersi al nostro Studio garantiamo massima disponibilità nel valutare il rimedio più efficace e una riconosciuta autorevolezza scientifica ed accademica.

Allergie e intolleranze alimentari etiopatogenesi e diagnosi

Ogni reazione fastidiosa e nociva che insorge in seguito all’ingestione di un alimento, può essere inquadrata nel vasto capitolo delle reazioni avverse agli alimenti. Queste reazioni si suddividono in reazioni TOSSICHE e NON TOSSICHE.
Le reazioni tossiche sono quelle che si manifestano a causa dell’ingestione di sostanze tossiche che contaminano gli alimenti (metalli, additivi, insetticidi, tossine batteriche, micotossine, ecc.) e si distinguono per essere dose-dipendente.
Le reazioni non tossiche sono rappresentate da ipersensibilità agli alimenti. Sono reazioni di solito imprevedibili e colpiscono soggetti predisposti. Si suddividono a loro volta in reazioni di tipo allergico e in intolleranze alimentari.

Differenze tra allergie alimentari e intolleranze alimentari

Le intolleranze alimentari si distinguono dalle allergie alimentari per l’impossibilità di dimostrare la presenza di anticorpi della classe IgE rivolte verso antigeni alimentari. Le intolleranze alimentari possono essere causate da fattori propri dell’alimento, come contaminanti tossici (ad es. tossine presenti nei funghi), da proprietà farmacologiche dell’alimento (istamina o tiramina in pesci, crostacei o formaggi stagionati, solfiti in bevande fermentate) o da infezioni gastrointestinali.

Le allergie alimentari comportano sempre un coinvolgimento del sistema immunitario, sono determinate da un ristretto numero di cause. Le reazioni si verificano pochi minuti o poche ore dall’ingestione del cibo. Basta una piccola quantità dell’alimento a scatenare la crisi. La manifestazione può assumere i caratteri dell’anafilassi con grave pericolo per la vita. Infine le manifestazioni cliniche rimangono sempre le medesime ad ogni esposizione dell’allergene responsabile.

Per le allergie alimentari è necessaria un’accurata visita allergologica e sono disponibili test diagnostici (dai test cutanei ai test di laboratorio, ai test di scatenamento) validati scientificamente.

La reazione allergica agli alimenti è una risposta del sistema immunitario nei confronti di un alimento o di un suo componente. La reazione è conseguente all’ingestione d’allergeni contenuti negli alimenti. Nel suo determinismo sono coinvolti meccanismi di tipo immunologica che causano reazioni legate alla presenza di immunoglobuline IgE. Esistono anche reazioni diversamente mediate, per esempio da anticorpi IgG.
I sintomi di un’allergia alimentare si manifestano in breve tempo dall’ingestione di un particolare cibo, ad ogni assunzione, dopo un periodo di sensibilizzazione, anche per minime quantità di alimento assunto.
In teoria le allergie alimentari possono manifestarsi con qualsiasi alimento. Tuttavia i più comuni sono: latte vaccino, uova, arachidi, crostacei, frutta secca, soia.

Diversamente delle allergie alimentari, le intolleranze alimentari non prevedono un coinvolgimento del sistema immunitario. Le cause etiologiche possono essere diverse. I sintomi si manifestano anche dopo molte ore o dopo alcuni giorni dall’assunzione del cibo. Le reazioni aumentano con la quantità del cibo assunto, ma i sintomi non sono sempre tipici delle manifestazioni allergiche, inoltre la reazione non è mai pericolosa per la vita e non vi è costanza di reazione. Difatti, la reazione può variare da soggetto a soggetto e nello stesso soggetto secondo le circostanze e delle diverse giornate in cui si manifesta, in maniera imprevedibile.

Intolleranze e allergie nei bambini

La prevalenza dell’intolleranza alimentare IgE mediata può essere stimata intorno al 3,8% in età pediatrica e all’1% negli adulti.

L’allergia alimentare compare sopratutto nei primissimi anni di vita. Difatti è presente prevalentemente nei bambini con età inferiore ai tre anni e con l’età tende a diminuire. Nei bambini il sesso più coinvolto è quello maschile, mentre tra gli adulti è il femminile il sesso più coinvolto. Non esistono differenze concernenti la razza.  Nei bambini gli alimenti che causano maggiormente l’allergia alimentare, sono: il latte vaccino (2,5%), l’uovo (1,3%), le arachidi (0,8%), la soia (0,4%), il pesce (0,1%) e i crostacei (0,1%). Gli allergeni alimentari che più causano lo scatenarsi dei fenomeni negli adulti sono: crostacei (2%), arachidi (0,6%), noccioline (0,5%), e pesce (0,4%).

Manifestazioni a patogenesi non immunologica possono verificarsi anche a seguito dell’assunzione d’alimenti contenenti acido benzoico o acido acetilsalicilico (mirtilli, banane, mele, albicocche, prugne, piselli, patate, ecc.) oppure a ricco contenuto di istamina (vino, birra, formaggi fermentati, pomodori, lieviti, insaccati, spinaci, crostacei, pesci).

Indici e sintomi delle reazioni avverse agli alimenti

I sintomi sono, in genere, dose dipendenti, ma le manifestazioni non sono costanti ad ogni somministrazione in quanto dipendono da numerosi cofattori.

Le intolleranze possono essere rappresentate anche da deficit d’enzimi (come quella da intolleranza al lattosio e il deficit di G6PD), farmacologiche (presenza d’istamina o di sostanze istamino liberatrici), intolleranze metaboliche, intolleranze a conservanti o additivi presenti negli alimenti. Le intolleranze farmacologiche possono derivare da sostanze presenti in alcuni farmaci ed alimenti, come ad esempio le xantine che si trovano in caffé e thè e possono causare sintomi tra i quali tachicardia ed acidità digestiva. Le intolleranze metaboliche sono causate da carenza, o assenza, di enzimi impiegati nel metabolizzare alcuni aminoacidi. Ad esempio, è molto diffusa l’intolleranza al lattosio, zucchero contenuto nel latte il quale deriva da una mancanza dell’enzima lattasi. In questo caso insorgono problemi nella digestione del lattosio i quali possono causare disturbi gastrointestinali, tra cui gonfiore, dolori addominali e diarrea. Molto importante, anche in ragione della crescita del numero di persone interessate, è pure l’intolleranza al glutine, proteina presente in tanti cereali (frumento, segale, orzo) che non è assorbita dall’intestino dei soggetti affetti da questa particolare intolleranza alimentare.
Le intolleranze agli additivi e conservanti chimici presenti nei cibi possono, infatti, produrre nausea, mal di testa, dolori addominali o asma. Naturalmente ciò non significa che è necessario evitare alimenti con conservanti o dolcificanti, impresa fra l’altro ardua, ma si tratta di un invito a prestare la massima attenzione alla comparsa dei primi sintomi per evitare di aggravare il proprio stato di salute.

Sintomi

I sintomi delle reazioni avverse agli alimenti sono numerosi e disparati. Possono presentarsi isolatamente oppure associati, nello stesso paziente.

Sintomi gastrointestinali

Dolori addominali, diarrea, meteorismo, borborigmi, flatulenza, nausea , vomito, bruciori epigastrici.
Questi sintomi possono presentarsi isolatamente ma anche in associazione con sintomi a carico di diversi apparati.

Sintomi cutanei

Eczemi, orticaria, prurito senza eritema, edema angioneurotico, rash eritematosi, edemi labiali, gonfiori oculari. L’allergia alimentare causa frequentemente orticaria acuta. L’orticaria cronica (che per essere definita tale deve durare da almeno sei settimane) è assai raramente provocata da un’allergia alimentare, ma è di più probabile origine da intolleranza.

Sintomi respiratori

Congiuntiviti, rinite, asma.

Sintomi neurologici

Lipotimia, enuresi notturna.

Sintomi sistemici

Astenia, febbricola, mucosità, fenomenici anafilattici o pseudoanafilattici, malnutrizione, altralgie migranti, aritmie.

Anafilassi da esercizio fisico

In taluni soggetti, a seguito di una sforzo fisico compiuto nelle tre ore successive all’ingestione di alimenti può comparire orticaria o angioedema con possibilità di coinvolgimento anche dell’apparato circolatorio. Esistono due forme d’anafilassi da esercizio fisico indotta da alimenti. Nella prima l’anafilassi avviene indipendentemente dal tipo di cibo ingerito. Nella seconda esiste una concomitante sensibilizzazione IgE medita nei confronti di uno o più alimenti. Lo sforzo fisico effettuato a digiuno non provoca, in questi soggetti, nessuna reazione. D’altro canto, nella seconda forma se l’introduzione di cibo a cui si è sensibilizzati non è seguita da uno sforzo, non provoca alcuna reazione.

Sindrome orale allergica

Questa reazione allergica è causata da proteine vegetali cross-reagenti con allergeni dei pollini. La sindrome è caratterizzata da prurito orale, edema delle labbra, del palato e/o della lingua.

Le manifestazioni cutanee più comuni delle allergie alimentari sono soprattutto orticaria e angioedema colpiscono circa il 15% della popolazione ogni anno. Da segnalare che negli U.S.A. muoiono più di 100 persone ogni anno per reazioni anafilattiche causate da alimenti.