Studio Medico Dr. Renato Ariano

Specialista in allergologia e pneumologia

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Allergia alle muffe: misure di prevenzione ambientale

Allergie da spore fungine

I micofiti o muffe sono microrganismi appartenenti al regno vegetale che durante la crescita producono le spore, particelle di dimensioni molto piccole, che si disperdono nell’aria durante il periodo di sporulazione (la massima concentrazione nell’aria si ha verso la fine dell’estate e all’inizio dell’autunno) e causano sintomi allergici. I micofiti possono crescere sia all’interno che all’esterno delle abitazioni.

Nelle abitazioni si trovano prevalentemente su alimenti non adeguatamente conservati, su indumenti, su pareti e pavimenti umidi, su carta da parati, sul terriccio e le foglie di piante ornamentali, nei sistemi di condizionamento d’aria e negli umidificatori.

All’esterno delle abitazioni si trovano principalmente sul suolo e su materiale organico in decomposizione (frutta, legno deteriorato, cereali, foglie, ecc.). Possono trovarsi in grandi quantità in certi ambienti di lavoro come caseifici, salumifici, cartiere, stalle, silos, magazzini, vivai e serre, e nelle industrie farmaceutiche.

In Italia la muffa più allergizzante è l’Alternaria, seguita a distanza dal Cladosporium.

Misure preventive:

  • Genericamente valgono le stesse misure per contenere le allergie da pollini.
  • Evitare passeggiate nei boschi o lavori di giardinaggio dove si possono trovare ammassate foglie cadute e macerate da molto tempo, specialmente nel periodo di massima concentrazione (estate e autunno). Alcune spore sono disperse nell’aria nelle giornate secche e ventose, altre nelle giornate piovose. Limitare le uscite all’aria aperta in queste giornate.
  • Gli accorgimenti che si possono porre in atto a livello domestico devono essere dirette a quelle zone dove più frequentemente si formano colonie di muffe cioè negli angoli tra parete e soffitto dove si creano punti termici favorevoli e laddove si presenta umidità per assorbimento capillare o per condensa.
  • Non soggiornare in ambienti chiusi da molto tempo come cantine, seconde case, serre e stalle.
  • In casa aerare gli ambienti per trenta minuti almeno due volte al dì ed aumentare la ventilazione nel bagno.
  • Non tenere alcun locale senza riscaldamento durante il periodo invernale. Non asciugare biancheria ed indumenti all’interno dei locali.
  • Riparare i difetti di isolamento ed intensificare le pulizie domestiche; pulire con accuratezza tutte le zone ricettacolo di polvere (cornici delle finestre, zoccoli dei muri); pulire con accuratezza tutte le zone ricettacolo di condensa, come la parte posteriore dei mobili da cucina (dove per la presenza di vapori si possono formare più facilmente muffe), il frigorifero (le muffe hanno una grande vitalità anche a basse temperature); tra i prodotti più efficaci per la pulizia vi sono la Candeggina e il Lisoformio.
  • Evitare l’uso di rivestimenti con carte da parati. Trattare le pareti con frequenti imbiancature; laddove sia necessario, per un particolare problema d’umidità, utilizzare prodotti fungicidi oppure rivolgersi a ditte specializzate.
  • Evitare di tenere piante in casa e sulle pareti esterne (rampicanti).
  • Evitare di conservare suppellettili personali (indumenti, oggetti in cuoio e carte) in ambienti chiusi limitrofi alla zona di vita del paziente.
  • In estate usare in casa ed in auto un climatizzatore, ricordandosi di pulire spesso i filtri.
  • Controllare in casa l’umidità ambientale con l’igrometro, intervenendo con deumidificatori laddove l’umidità relativa supera il 65%. Ideale sarebbe un’umidità intorno al 30% ed in ogni caso non al di sopra del 50%.